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 Sanremo - story '83 - '84 - il festival è donna



Sanremo
story '83
'84
il festival è donna





(Publiweb) - Il Festival delle donne fu così definito anche per il fatto che a vincerlo furono proprio tre donne! Anche in quell’anno io ero la e posso assicurarvi che ne successero delle belle!
Il 1983 è anche ricordato per la triste vicenda di Enzo Tortora, famoso show-man che venne arrestato sotto gli occhi delle telecamere…, anno poi della leggenda di “Azzurra” che fa sognare gli italiani avvicinandoli al mondo della vela, anno di Licio Gelli e della Loggia, della salita come Presidente del Consiglio di Bettino Craxi e anno della prima nascita in provetta in Italia.
A vincere il Festival targa ’83 fu praticamente una sconosciuta, Tiziana Rivale con la canzone “Sarà quel che sarà”; al secondo posto una mia concittadina, Donatella Milani (che avevo accompagnato al Festival assieme a Stefano Sani che si classificò al decimo posto con un brano di Zucchero dal titolo “Complimenti”) con la canzone “Volevo dirti” e al terzo posto un’avvincente Dori Grezzi con “Margherita non lo sa”.
Ma fu anche l’edizione de “L’Italiano” di Toto Cutugno che in pratica fu il vincitore morale di quell’edizione, esportando la sua melodia in tutto il mondo. Lo ricordo ancora nel momento in cui fu proclamato il podio dei vincitori: con molta delusione baciò le tre vincitrici e con rassegnazione si defilò tra le quinte dell’Ariston. Un anno importante anche per Matia Bazar con la splendida “Vacanze romane” che riuscì a catalizzare l’attenzione del grande pubblico: ma il vero fiore all’occhiello di questa manifestazione fu lui, il mitico Blasco, con la magica “Vita spericolata”!!! Arrivò negli ultimi posti, a conferma che a Sanremo chi arriva ultimo generalmente poi…
Ci fu la bella conferma di Fiordaliso con “Oramai” che fu paragonata alla nuova Mina: e la vergognosa eliminazione di Amedeo Minghi con “1950”. A presentare il Festival 1983 l’attore Andrea Giordana con Isabel Russinova e assieme ad Anna Pettinelli, Emanuela Falcetti, Daniele Piombi e la figlia di Nino Manfredi.
1984: arriva Maradona in Italia, la rielezioni di Ronald Regan negli USA, la morte di Edoardo DE Filippo, l’uccisione di Indira Gandhi e la morte di Berlinguer. Un Festival di Sanremo in play-back (…che orrore) dove praticamente anche chi è stonato può partecipare anche grazie all’intervento tecnologico in sala d’incisione. Vincono Albano e Romina Power con “Ci sarà”, al secondo posto Toto Cutugno con “Serenata” e al terzo Christian con “Cara”…
Grande affermazione per Fiordaliso con “Non voglio mica la luna”, Anna Oxa con “Non scendo”, Fiorella Mannoia con “Come si cambia”, Patty Pravo con “Per una bambola”, Enrico Ruggeri “Nuovo swing” e il simpatico Gruppo Italiano con “Anni ruggenti”. Il resto passa praticamente inosservato apparte qualche breve tempo di classifica per Garbo, Drupi, Mario Castelnuovo e Stadio. A presentare il Festival targa 1984 un grande Baudo assieme all’emergente Elisabetta Gardini. Per la prima volta al Festival accade un fatto insolito: l’inizio della prevaricazione dell’immagine televisiva e dello spettacolo sulle canzoni. E questa regola è quella che praticamente è andata avanti sino ai giorni nostri…


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