Metti Like su Publiweb Suggerisci Publiweb su Whatsapp Aggiungi nei preferiti Segui Publiweb su Twitter Publiweb Newsletter RSS Publiweb






 ..E continuano a chiamarla estate - Addio Bruno Martino, simbolo dei night-clubs



..E continuano a chiamarla estate
Addio Bruno Martino, simbolo dei night-clubs





Guarda te il destino. Andarsene proprio a un soffio dall’estate, la sua stagione più odiata. “Odio l’estate..l’estate che ha distrutto il nostro amore”. Lui, Bruno Martino. Il cantante confidenziale per eccellenza, Fred Bongusto ce lo perdoni, ispirato ai “crooner” d’oltreoceano. Il classico simbolo del night club e di quella Dolce Vita che ha visto i nostri padri (ed anche qualche nonno, via) sfoggiare papillon, champagne e savoir faire per ammaliare le straniere nei locali chic di Via Veneto e dintorni. Lui, Bruno ha ereditato nel sangue la passione per la musica da suo padre che suonava il clarinetto. Ma a Bruno piaceva il piano e cominciò presto a guadagnarsi la vita suonando e cantando. Ma all’estero perché in Italia c’era il duce e c’erano i fascisti e a loro il jazz sapeva troppo di esterofilo e gli avevano dato il “verboten”. Per farsi strada, se ne era andato nei paesi scandinavi e poi anche a Londra, si era incamerato il ritmo del calypso ed era tornato in Italia da grande assente acclamato perché i suoi hits ormai stavano impazzando anche qui. Italiano d’importazione. Vedi tu la vita.
Bruno Martino a fine anni 50 è stato il cantante ironico di “Dracula Dracula Dra” (cha-cha-cha), vampiro dal lungo mantello sulla scia dei successi cinematografici delle sanguisughe da epopea. I veterani del vinile ricorderanno anche una sua divertente canzone “Nel duemila” dove si ipotizzava la scomparsa di tante…usanze fra innamorati in un’epoca che(si era a cavallo fra gli anni 50 della Pizzi e Tajoli e gli anni 60 del surf e dello shake) il nuovo millennio pareva lontanissimo .Una frase su tutte “ed i baci nel duemila si daranno a testa in giù…” Mah..forse l’occhio di Bruno Martino, jazzman confidenziale era stato troppo lungo. Ma fra sassi dal cavalcavia, bombe all’acido e sfide nella galleria, qualche aggancio alla realtà c’è. Suonava con Valdambrini e Pes, gente navigata di jazz swingato e faceva ballare le coppie incollate mentre ai tavoli attendevano candele e coppe di champagne con bollicine. E la chiamavano estate. Che ne sanno di lui, i ragazzi della disco-dance e dell’hip-hop che ora sbavano dietro l’Aguilera e la Lopez e fluttuano fra rock e techno. Non possono saperlo e, alla notizia della sua scomparsa hanno sbarrato gli occhi domandando “Ma chi è?” E’ il signor Bruno Martino che amava il jazz, scriveva roba ironica sui marziani, snobbava Sanremo, salvo ad andarci una volta con “AAA Adorabile cercasi” (AAA di carattere docile) nel ‘61 e poi si dedicava anima e corpo alle sue serate da night. L’impronta jazz gli era rimasta. Ma lo boppava tranquillo tranquillo, con la sua voce ottima per le serate intime.
Fa tenerezza pensare a come Bruno abbia trovato “kontro” il regime e poi col tempo sia diventato un tantino fuori moda, lui con le sue canzoni troppo confidenziali come se oggi poi i cantautori doc e i vari Ramazzotti che conquistano l’estero fossero tanto rivoluzionari e snobbassero i sentimentalismi. Ma il mondo va così. E una sera all’improvviso, nella Roma che aveva segnato i suoi inizi ed il trionfo dopo l’esilio all’estero Bruno se ne è andato, stroncato da un attacco di cuore. Probabilmente non ha retto alle insidie del nuovo millenio tecnologico che aveva sbarrato lastrada a tutti gli uomini di spettacolo del suo stampo, vagamente cinici, uomini dal whisky facile come Buscaglione, ancora certi che una “dolce vita” potesse esistere, nei night, nelle cantine, nei locali dove ci si intrufolava, animali notturni alla ricerca di amori di poche ore o di un’eternità…chissà.
E la chiamano comunque estate, questa estate senza lui..


Precedenti :