Crimini in Rete
linea dura dell'UE
(PubliWeb) Il Consiglio dell'Unione Europea ha varato la decisione-quadro relativa agli attacchi contro i sistemi di informazione. Lo scopo è fondamentalmente quello di rafforzare la cooperazione tra gli Stati membri dell'Unione e soprattutto quello di creare un apparato di norme penali capaci di ridimensionare e debellare il problema rapprensentato dai crimini informatici. Il fenomeno, in questi ultimi tempi, infatti, sta assumendo dimensioni davvero allarmanti. La decisione-quadro in questione stabilisce la necessità di punibilità come forma di reato di quelle condotte di accesso intenzionale e senza diritto ad un sistema di informazione o ad una parte dello stesso.
Accedere o interferire, senza alcuna autorizzazione, sul sistema o su parte di esso è reato e a ciascun Stato membro è concesso il diritto di determinare la punibilità di un soggetto qualora il sistema sia fornito o meno di misure di sicurezza. Misure di contrasto e punitive debbono essere adottate in merito all'interferenza illecita: punibili saranno le condotte di cancellazione, deterioramento, alterazione, soppressione, danneggiamento o il rendere inaccessibili i dati in un sistema di informazione. L'intervento del Consiglio concerne anche l'ambito sanzionatorio: espressamente per i reati di interferenza illecita sia nel caso di sistemi che di dati, richiede la adozione di pene detentive della durata massima compresa tra uno e tre anni. Qualora i reati descritti avvengano ad opera di un soggetto appartenente ad un'organizzazione criminale, saranno applicate le cosiddette circostanze aggravanti con aumento della durata massima della pena, compresa tra due e cinque anni.