Privacy e foto private

come difendersi da chi ti tagga

(PubliWeb) Facebook, Instagram, Twitter e chi più ne ha più ne metta. Con i nuovi social network ormai tutti pubblicano di tutto. Foto, video, spezzoni audio e quant'altro. Spesso si tratta di minori e spesso si fa ogni cosa senza nemmeno immaginare le conseguenze.





Ma la legge richiede il consenso degli interessati (nel caso di minori il consenso dei loro genitori) per poter pubblicare una loro foto. A meno che non si tratti di persone famose. Se pubblichiamo sul nostro profilo Facebook una foto di Belen o di Matteo Renzi, nessuno potrà mai farci causa. Lo stesso dicasi delle foto che si riferiscono a fatti pubblici. Se per ipotesi si pubblica una foto relativa ad una cerimonia, una trasmissione televisiva o una parata militare, allora tutte le persone che per caso finiscono dentro l'immagine solo perché erano presenti all'evento pubblico, ne fanno parte integrante e non è necessario che diano il loro consenso per la pubblicazione della foto. Ma negli altri casi cosa succede se chi è ritratto nella foto non abbia gradito la pubblicazione? Questi può farvi causa, fare ordinare dal tribunale la rimozione immediata della foto e obbligarvi a risarcire il danno anche solo morale che avete provocato. Sempre che la pubblicazione dell'immagine non abbia offeso la reputazione di chi vi è ritratto, perché in questo caso si commette anche reato di diffamazione aggravata. Se poi si trae profitto da quella pubblicazione illecita si risponde anche del reato di trattamento illecito di dati.

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