Se finisce l’amore
il convivente non può essere cacciato da casa
(PubliWeb) Matrimonio o no, chi abita in una casa da diverso tempo non può essere cacciato dall’oggi al domani, perché avanza qualche diritto e può legittimamente pretendere di rimanere nella casa, anche se di proprietà dell’ex partner fino a che non avrà trovato una nuova sistemazione. E’ quello che ha recentemente stabilito la Cassazione Civile . Seppure le coppie di fatto non abbiano gli stessi diritti di quelle unite da matrimonio, tuttavia l’orientamento dominante della Cassazione è quello di avvicinare le due realtà, facendo sorgere diritti e doveri reciproci anche nei conviventi more uxorio. Si pensi al diritto ormai largamente riconosciuto sia al coniuge che al semplice convivente al risarcimento del danno per la morte del compagno provocata da un terzo.
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Per ora,la famiglia di fatto è solo una formazione sociale tra quelle riconosciute dall’art. 2 della Costituzione come sede di svolgimento della personalità individuale. Quindi il convivente che abita nella casa di proprietà del partner, soddisfa principalmente un interesse di coppia, ed il suo diritto sull’abitazione in cui si svolge la vita familiare si fonda proprio su un negozio giuridico di tipo familiare.
Ben può rivolgersi al giudice quindi il convivente violentemente estromesso dalla casa dal partner proprietario dell’immobile per tutelare il suo possesso legittimo con l’azione di spoglio.