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I divieti più strani del mondo

I divieti più strani del mondo

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(PubliWeb) Non pensate che divieti e costrizioni siano una prerogativa esclusiva di Stati autoritari. Ebbene, anche in Paesi molto civilizzati e progrediti come l'Australia o la Danimarca, solo per fare un paio di esempi, esistono delle norme che generano divieti. Il sito oddee.com si è divertito ad elencare quelli più stravaganti e bizzarri del mondo. Si parte dall'Australia che, udite udite, vieta di girare film a luci rosse se le attrici hanno seni troppo piccoli.





Si passa poi alla prevedibile Cina che dall'anno 2000 non permette la vendita di console per video game, divieto regolarmente aggirato da milioni di ragazzi. Anche la Grecia aveva varato una legge che non consentiva i giochi elettronici anche se era stata creata solo per proibire il gioco d'azzardo. Sempre in Cina il governo ha proibito di seguire la versione 2D del film Avatar. Perché? Perché la guerra degli abitanti di Pandora potrebbe ricordare (o fomentare) le rivolte di minoranze etniche nel Paese orientale. In Russia, invece, non è possibile diventare emo, una moda diffusissima tra i giovanissimi e che viene giudicata destabilizzante e pericolosa. Restando in Cina c'è il divieto di reincarnazione senza il permesso dello Stato: un sistema piuttosto surreale per cercare di controllare la diffusione del buddismo. Giungiamo così in Iran dove sono messi al bando i tagli di capelli troppo occidentali: vietate trecce, code di cavallo o ciuffi. Tutti i tagli devono essere inclusi nella lista approvata dal governo. In Arabia Saudita hanno invece vietato di festeggiare San Valentino; in Danimarca vietano la commercializzazione di prodotti ad alto contenuto di vitamine e proibiscono ai genitori di affibbiare ai loro figli nomi troppo stravaganti. Infine, tornando in Cina, hanno da poco vietato di coltivare, regalare, distribuire i gelsomini, fiori legati alle rivolte mediorientali che, secondo il governo, potrebbe ispirare manifestazioni di protesta anche tra i cinesi.

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