Regole di bon ton
il galateo per fare colpo
(PubliWeb) Che nessuno si azzardi a dire che le regole della buona educazione sono superate! Non c'è niente di più sbagliato. Chiunque nota la differenza tra una persona che fa da sé ed una ben educata. E le impressioni che ne derivano sono facilmente immaginabili. Una persona che conosce le regole di bon ton si distingue dalle altre.
Certo non è necessario strafare ed assomigliare ad un manichino di altri tempi, ma pochi piccoli particolari faranno la differenza. A tavola si riconosce il signore e voi conoscete almeno l'abc del galateo? Non si dice buon appetito e non si usano stuzzicadenti. Non si deve chiedere aggiunta di sale per non far credere di non apprezzare la cucina di chi vi ha invitato; al momento del caffè il cucchiaino non va portato alla bocca, ma posato sul piattino; per il brindisi niente cin cin tintinnante, ma solo calici alzati. Lo sapevate che la scarpetta a tavola è concessa, a patto che il pane non sia troppo, non sia affogato nel sugo e sia raccolto con la forchetta? E per l'uomo cavaliere tenere l'ombrello sotto la pioggia è d'obbligo e aprire lo sportello a lei, ma mai fiori anonimi! Mai neanche le mani sulla testa, mai presentarsi anteponendo cognome al nome e mai dire piacere. E comunque è l'uomo che va presentato alla donna e non il contrario. Ed al momento dei saluti mai abbracci e baci o plateali pacche sulle spalle, basta una stretta di mano. Lasciandosi ispirare dalla sobrietà non si sbaglia mai.
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