Tradimento su Facebook
la crisi coniugale nasce in Rete
(PubliWeb) Un tradimento che nasce via Facebook o via Twitter è pur sempre un tradimento. E sembra proprio che sempre più di frequente le liti e le crisi tra coniugi nascano a causa del popolare social network inventato da Zuckerberg. Un divorzio su cinque, come spiega l'avvocato Gian Ettore Gassani, presidente nazionale dell'Associazione degli avvocati matrimonialisti italiani (Ami), è generato da Facebook e da Twitter. E' molto facile, infatti, avviare un'amicizia via Internet e poi, dopo qualche tempo, trasformarla in un flirt con scambio di foto e messaggini e tradurre il tutto in un tradimento vero e proprio (il 70% divengono scappatelle, il 30% storie durature).
Le tentazioni virtuali sono tante ma con molta frequenza certe "libertà" vengono ad essere scoperte dal partner e da qui alla richiesta di separazione il passo si fa breve. In Italia ormai almeno il 20% delle crisi coniugali che arrivano in Tribunale sono causate da Facebook (80% del totale) e da Twitter (20%). Le infedeltà "internettiane" coinvolgono persone appartenenti alle fasce di età più varie e non ci sono neanche sostanziali differenze geografiche: nel sud come nel nord i social network sono utilizzati nello stesso modo e con gli stessi esiti, almeno dal punto di vista extra-coniugale.
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