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 I VOLTI NASCOSTI DELL'ARCHITETTURA - ...quando l'arte si anima...     di Daniela Coscia



I VOLTI NASCOSTI DELL'ARCHITETTURA
...quando l'arte si anima... di Daniela Coscia






Certamente vi sarà capitato di camminare per strada e sentire la pressante sensazione di essere osservati... Vi sembrerà strano, ma in realtà non era solo una sensazione... Partiamo da una frase che ci introdurrà nell'argomento: "L'uomo è la misura di tutte le cose..." (Protagora). Vi è mai capitato di riflettere sulle strane assonanze fra faccia e facciata (basti pensare alle porte urbiche, alle facciate delle case, agli archi trionfali, all'organizzazione degli elementi strutturali e dei partiti decorativi), fra capo e capitello, occhi e oculi...

L'uomo con le sue membra costituisce un edifizio corporale o addirittura una 'cità' armonicamente conformata e funzionalmente efficiente. In questa cità simbolica, di derivazione platonica, la testa è posta in la sumità a similitudine delle roche e fortezze a ciò la fosse guardia del tutto.(cfr. Francesco Di Giorgio, Il codice Salluziano in Trattati I, Milano 1967, pp. 3-4).

Il tentativo di riferire le dimensioni dell'architettura a quelle dell'uomo rappresenta un punto importante nel ciclo di ricerche che, dall'Alberti al Durer, interesseranno la teoria artistica rinascimentale nel tentativo di stabilire uno STANDARD UMANO universalmente valido ed utilizzabile come canone ideale(cfr. Leon Battista Alberti, de Statua in Della Statua, trad. di C. Bartoli, Bologna 1782, pag.33; e Luca Pacioli, De Divina Proportione in AA.VV., Scritti rinascimentali di architettura, Milano 1978, pag.94):
Già intorno al 1498 Leonardo Da Vinci aveva cercato di individuare, attraverso l'introduzione di elementi modulari posti a fissare le parti e i punti di snodo -i luoghi- delle membra, le possibilità di proporzionamento del corpo umano non solo nella staticità della posizione eretta, ma anche nei suoi movimenti delimitati da traiettorie geometriche. Detto ciò, cerchiamo di rendere più comprensibile il tutto: provate a fare questo esperimento... Osservate attentamente le facciate di edifici o di chiese del centro storico della vostra città: immaginate di sovrapporvi il volto umano e vi accorgerete come, in realtà, le finestre laterali sono state poste in quella posizione per rappresentare gli occhi, una apertura o una nicchia al centro, leggermente più in basso, per il naso e l'entrata, infine, come bocca... Non è spettacolare? E' così che si animano le città, ed è probabilmente da questo che nasce la nostra sensazione di essere osservati... In realtà tale fenomeno è presente anche in pittura: osservate un quadro del quattrocento e focalizzate la vostra attenzione sul profilo descritto dalle montagne o comunque dal paesaggio retrostante: magari ci sarà un albero a rompere l'armonia di quello che sarebbe immediatamente riconosciuto come profilo di un volto umano. Volti nascosti sono presenti nei drappeggi dei vestiti delle dame o nelle maniche di qualche sapiente, nei tagli netti delle rocce o nei colori cangianti delle nuvole...E' una chiave di lettura che non deve essere dimenticata nell'osservare un quadro o un'architettura: solo così non sminuiremo l'importanza e la maestria di artisti che hanno progettato e dipinto oltre ciò che ordinariamente è visibile...