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Saldi Invernali

Saldi Invernali

quando partono e come evitare fregature




(PubliWeb) I saldi invernali partono, secondo la nuova regolamentazione, il primo giorno lavorativo antecedente l'Epifania, ovvero il 5 gennaio e vanno avanti per un periodo massimo di 90 giorni. Nelle ultime stagioni, tuttavia, è possibile imbattersi in promozioni speciali già nelle settimane che precedono il Natale. I saldi, soprattutto in questo periodo di crisi e di rinunce, possono rappresentare per molte persone l'occasione perfetta per poter acquistare ciò che si desidera o ciò di cui si ha bisogno a prezzi ridotti.




Per il corretto acquisto degli articoli in saldo Confcommercio ricorda alcuni principi di base:

1) Non fare acquisti, se non indispensabili, prima dell'avvio dei saldi. Nei giorni pre-saldi sarebbe opportuno fare un giro per i negozi e individuare i prodotti che potrebbero interessare, segnando i prezzi a cui vengono venduti, per poi verificare che nel periodo dei saldi il prezzo sia realmente calato.
2) Non fermarsi al primo negozio che pratica sconti, ma visitarne diversi e confrontare i prezzi esposti e la qualita' della merce di riferimento (dopo non si potra' rivendicare il cambio di un prodotto perche' il negozio a cento metri piu' in la' vende lo stesso ad un prezzo dimezzato).
3) Prezzi: C'è l'obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale. Non lasciarsi ingannare da sconti che superano il 50% del costo iniziale. Nessuno regala niente. Difficilmente un commerciante ha ricarichi superiori al 50%.
4) Ricordarsi che prezzi tipo "49,90" euro vuole dire "50,00" e non "49,00".
5) Pagamenti: Le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l'adesivo che attesta la relativa convenzione.
6) Guardare le etichette che riportano la composizione dei tessuti: i prodotti naturali costano di piu', quelli sintetici meno. La percentuale di composizione puo' variare notevolmente e incidere sul costo finale.
7) I capi d'abbigliamento riportano l'etichetta con le modalita' di lavaggio e conviene sempre chiedere conferma al commerciante di cio' che e' indicato: la sua esperienza puo' servire a prevenire spiacevoli sorprese dopo che si e' portato il capo d'abbigliamento in lavanderia.
8) Essere pignoli. Di un capo verificare se e' di pura lana vergine o di lana. La seconda lana puo' essere riciclata, la prima no. Di un capo di cotone chiedere la provenienza: i prodotti provenienti dai Paesi asiatici possono essere trattati con pesticidi o antimuffe che al contatto con la pelle possono provocare allergie.
9) Diffidare dei capi d'abbigliamento disponibili in tutte le taglie e/o colori: e' molto probabile che non sia merce a saldo, ma immessa sul mercato solo per l'occasione e quindi con un finto prezzo scontato.
10) Diffidare dei negozi che espongono cartelli tipo "la merce venduta non si cambia". La possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l'obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

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