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ALIMENTARI: TRADINVEST, FALSI ITALIANI IN CANADA





Marchi italiani simbolo della qualita' del Made in Italy alimentare e delle tipicita' agroalimentari che il territorio italiano esprime, imitati e utilizzati per produrre e commercializzare formaggi e salumi sul mercato canadese.
Come la Mortadella San Daniele, prodotta in Canada da Santamariafood Ca in una nuova versione speziata (hot-piquante) che si aggiunge a quella light, e che sulla confezione riproduce il paese friulano di San Daniele; o come il formaggio ''Friulano'' prodotto in Canada da Silani ([link]) che nei colori e nel lettering della confezione richiama fortemente alcuni elementi grafici identificativi di due realta' lattiero-casearie friulane ma che pero' ha inserito nel proprio marchio commerciale anche un simbolo territoriale che con il Friuli Venezia Giulia non ha nulla a che vedere, ovvero la Torre di Pisa.
Sono alcuni degli ultimi ''ritrovamenti'' di Tradinvest Group sugli scaffali dei supermercati del Canada, mercato in cui l'azienda londinese guidata dal friulano Marco Macorigh opera da anni e in cui recentemente ha organizzato alcuni eventi enogastronomici per la promozione del Made in Italy alimentare.
Anche il formaggio ''Mini Friulano'' e' prodotto in Canada da Saputo mentre il formaggio Fontina - una Dop valdostana - in Canada e' un prodotto danese di Arla.
E ancora, troviamo in vendita il formaggio veneto Asiago in vaschetta ''president choice'' prodotto in Usa e distribuito da Loblos oppure l'Asiago in busta nera prodotto in Canada da Silani o l'Asiago in vaschetta rossa prodotto in Usa da Finca ([link]) e distribuito da Zerto.
Una concorrenza sleale che ostacola drasticamente la diffusione dei prodotti alimentari italiani originali sui mercati d'oltreoceano, penalizzata anche dal rapporto di cambio con il dollaro, in una situazione di mercato in cui i consumi sono in contrazione.
Ecco dunque delinearsi una crescente difficolta' per le piccole e medie imprese italiane nel trovare sul mercato canadese interesse su alcuni prodotti legati al territorio, che si aggiungono a quelle tipiche dei periodi di crisi.
''Sugli scaffali dei supermercati nordamericani l'immagine dell'Italia, delle sue regioni e delle loro note tipicita' agroalimentari di qualita', spesso vere e proprie Dop o Igp che all'estero vengono ''imitate', e' quantomeno sfuocata e svilita'' - afferma Marco Macorigh, amministratore delegato di Tradinvest Group di Londra, che da anni opera nell'internazionalizzazione delle piccole e medie imprese, nella promozione del Made in Italy, nella tutela dei marchi sui mercati internazionali.
''La promozione del prodotto in chiave territoriale e viceversa e' un'ottima strategia di comarketing ma se dobbiamo riscrivere anche la geografia, allora diventa veramente dura - prosegue Macorigh.
Il consumatore a cui capita in mano un prodotto dal nome friulano e vede la Torre di Pisa, sicuramente si pone alcune domande - e questo e' bene.
Ma chi non conosce il Friuli e ne' la Torre di Pisa abbina i due elementi e da quel momento nella sua mente ci sara' un combinazione sbagliata di informazioni enogastronomiche e territoriali.
Cosa fare'? E' piu' che evidente che queste anomalie dovrebbero essere corrette con tempestivita' e di concerto tra autorita' e imprenditori, a tutela di un sistema-paese che abbia un'immagine coordinata, integrata e allo stesso tempo articolata nelle mille particolarita' territoriali ed enogastronomiche che rendono unico e inimitabile un paese come l'Italia.
Va anche considerato che le piccole aziende italiane che si affacciano sui mercati internazionali spesso non hanno un piano di marketing strategico o adottano, erroneamente, strategie di marketing non contestualizzate al mercato di sbocco''.

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