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CRISI: BASSANINI, E' TRUFFA A ELETTORI SE AL VOTO CON QUESTA LEGGE





''Bisogna fare una buona legge firmato per il referendum sperando che fosse un modo per arrivare ad una buona legge elettorale e che invece sarebbero chiamati a votare con la legge attuale''.
Lo afferma l'ex ministro Franco Bassanini, componente la delegazione del Comitato nazionale per la riforma elettorale ricevuta oggi dal presidente del Consiglio incaricato Franco Marini, spiegando lo svolgimento del colloquio di questa mattina.
Il Comitato ha prospettato al presidente incaricato l'esigenza di procedere alla riforma della legge elettorale prima dello scioglimento delle Camere.
Per Bassanini infatti, sciogliere Camera e Senato prima di aver riformato le regole elettorali ''significa condannare gli elettori a votare con un sistema che, a giudizio unanime, ha dato pessima prova''. Bassanini ricorda i ''molti difetti'' dell'attuale legge: le lunghe liste bloccate, che mettono la scelta dei deputati e dei senatori nelle mani delle segreterie dei partiti; l'incentivo alla estrema frammentazione del sistema politico e a costituire coalizioni amplissime ma ''disomogenee e rissose al solo scopo di conseguire il premio di maggioranza''; l'ingovernabilita' del Senato; il rischio di paralisi in caso di maggioranze contrapposte alla Camera e al Senato.
Ma in piu' su questa legge elettorale, nota Bassanini, ''grava un serio dubbio di costituzionalita''', sollevato dalla Consulta nell'ambito del giudizio di ammissibilita' dei referendum elettorali.
Assume infatti ''rilievo decisivo - spiega l'ex ministro - l'invito della Corte Costituzionale al Parlamento a considerare con attenzione gli 'aspetti problematici di una legislazione che non subordina l'attribuzione del premio di maggioranza al raggiungimento di una soglia minima di voti e/o di seggi'''. Sulla base di questo pronunciamento dunque, sottolinea Bassanini, ''votare prima di una modifica della legge elettorale in vigore mette a rischio la stessa legittimita' del nuovo Parlamento''.
Bassanini non ha dubbi, il richiamo dell'Alta Corte mette in evidenza un altro rischio e cioe' che ''nel corso del procedimento elettorale, se fossero sciolte le Camere a brevissimo'' la questione di costituzionalita' dell'attuale legge potrebbe venire sollevata da elettori o candidati, ''avviando un procedimento davanti al Corte Costituzionale''. Un passo, rileva Bassanini, che avrebbe ripercussioni gravi sulla competizione elettorale.
Si renderebbe impossibile infatti anche il raggiungimento di quell'obiettivo che molti ritengono prioritario, l'andare cioe' al voto molto rapidamente. fdv/sam/alf